lunedì 16 novembre 2015

6 GIORNATA - 21 TP - LE PAGELLE DI MR FEBBRIZILIANI

IL PAGELLONE



FRANCINELLI: VOTO 5.5. Mettere un’insufficienza a un portiere che non subisce gol sembra una contraddizione ma FRANCINELLI è portiere di blasone e quindi bastano poche incertezze per rendere la sua prestazione al di sotto delle aspettative. Non è in vena e lo si intuisce subito. I suoi rilanci non arrivano quasi mai neppure al centrocampo è non è da lui. Perde l’equilibrio su un cross dalla traiettoria mal calcolata, manco fosse al terzo Negroni e deve compensare con una parata che sfiora le leggi della fisica ma soprattutto del culo. Nel secondo tempo è attento su un paio di conclusioni ma non con quella sicurezza che gli si addice. Digerisce male il non poter mettere la maglia Rossa che lo identificherebbe come Super Mario del Nintendo al pari del suo dirimpettaio Miranda (alias Luigi). COMUNISTA!

PORCELLI M.: VOTO 6.5. Apparso opaco nell’ultima prestazione il capitano degli architetti, si riscatta con una prestazione diligente. Inzia così così come un po’ tutta la squadra, facendo supporre alle malelingue un’ennesima serata passata al Night. Invece cresce nel rendimento e nel secondo tempo sfiora il gol proponendo la specialità della casa: il colpo di testa da calcio d’angolo, peccato che la colpisca d’orecchio procurandosi quasi la perforazione di un timpano. Rimpalla i lanci avversari spazzando palloni oltre la rete di delimitazione del campo tanto da danneggiare un paio di automobili parcheggiate in prossimità del campo. VANDALO!

MADONNA: VOTO 5.5. Sa che deve giocare semplice, a causa della broncopolmonite che assilla i suoi piedi e spazzare lungo senza se e senza ma. Sa di essere sorvegliato speciale da Mr. Placidi il che gli genera forti pressioni psicologiche e qualche rodimento di culo. Pronti-via e Madonna sbuccia una palla rischiando di compromettere irrimediabilmente il match e di far venire un collasso cardiaco al Mr. Placidi che vorrebbe entrare e mordergli la giugulare. Deve ringraziare la sua buona sorte se la conclusione si stampa sul palo a Francinelli battuto. Inanella nel tentativo di spazzare una serie di sbucciate da guinnes dei record tanto da indurre più di qualcuno in tribuna a pensare: “Ecco mo che l’hai sbucciata, magnatela”. Nel complesso fa il suo dovere ma deve ringraziare il suo santo protettore per l’occasione mancata ad inizio match. Tenta anche di redimere il centravanti avversario peccatore per tentativi di simulazione, ma senza successo. SAN FRANCESCO!

CAPPELLI: VOTO 7.5. E’ il prototipo del giocatore che tutti vorremmo in squadra. Dove lo metti fa il suo. Gioca semplice, senza fronzoli e con grande spirito di sacrificio, inoltre quando c’è da menare mena per primo ma senza teatralità. Si francobolla dal primo minuto al n.7 avversario, identificato come il più pericoloso della compagine AFH, non facendogli mai vedere una palla tanto da spingerlo all’esaurimento nervoso e al ritiro calcistico. L’allenatore avversario decide di sposarlo sulla fascia opposta nel tentativo di farlo rientrare i partita, ma senza successo. Riceve i complimenti di tutti e un applauso spontaneo mentre è sotto la doccia che si lava l’uccello sorridendo compiaciuto. BALUARDO!

FEBBRARO: VOTO 6. Primo tempo opaco. Non spinge come dovrebbe ma si limita a coprire diligentemente la propria fascia di competenza. Prova in un paio di occasioni la sventagliata ma senza buoni risultati, stimolando fortemente i succhi gastrici di Mr Placidi. Il secondo tempo sembra ritrovarsi, con buone giocate difensive. Ingaggia su un bel lancio avversario in profondità una sfida di velocità con il 7 avversario, prendendosi l’applauso di tutta la panchina. Riesce comunque ad incorrere nelle ire dell’allenatore per la sua reticenza a passare la palla al Valle e fare di testa sua, tanto da ricevere minacce di percosse e di sodomia. Lui non ci bada troppo e si accarezza con fare beffardo i baffi del Movember. PRESUNTUOSO!

AMATO: VOTO 4.5. Schierato titolare per sospetti motivi di lecchinaggio, viene istruito nel pre-partita da Mr Placidi che gli predica semplicità e rapidità. Si lascia travolgere dal pressing avversario esercitato a centrocampo non riuscendo né ad impostare né a spezzare le trame avversarie. Cerca con le buone ma soprattutto con le cattive di fermare a più riprese il n. 7 avversario che però ha un passo differente. Cerca di far fruttare le azioni comprate a ribasso in settimana della ditta produttrice di calchi di gesso Felicecalchi operando in artroscopia e senza anestesia l’esterno avversario, rimediando il cartellino giallo. Viene sostituito a fine primo tempo per mancanza di rendimento e del titolo abilitativo alla professione di chirurgo. MACELLAIO.

LEONARDI: VOTO 4.5. Cerca di replicare la buona prestazione fornita con gli avvocati la settimana precedente. Schierato titolare come mezz’ala sinistra però viene travolto anche lui dal pressing avversario esercitato a centrocampo riuscendo raramente a verticalizzare. Cerca in alcune occasioni di fluidificare la manovra ma con scarsa rapidità ed è costretto più a retropassaggi che a verticalizzazioni. Viene sostituito a fine primo tempo, la mossa purtroppo per lui si rivelerà vincente. TIMIDO.

VALLEROTONDA: VOTO 5. Su di lui alcune voci di presunte relazioni con procaci signorine che lo starebbero spremendo come un pompelmo. Cosa sta succedendo a questo giocatore? A corto di ossigeno già al primo tempo, raramente trova il fondo del campo per un cross. Perde contrasti a ripetizione con una passività vista solo con Gandhi ai tempi dell’apartheid. Vaga per il campo trovando raramente la posizione. Fa fare bella figura persino al terzino avversario, evidente membro di gruppo rock, che lo fa sembrare quasi un giocatore di pallone. Calcia due punizioni sul secondo palo non trovando il campo da gioco. Per i mezzi tecnici in suo possesso e le caratteristiche atletiche questa squadra e Mr Placidi si aspettano molto di più da lui, l’importante è che non ci impieghi troppo a ritrovare se stesso. Si dà da fare, facendo tante cose ma senza portarne a compiutezza una perdendosi sul più bello. APPROSSIMATIVO!

ALFIERI: VOTO 7. Primo tempo opaco privo delle sue buone giocate con tanta corsa ma poca precisione. Due punizioni tirate nel parcheggio del Comunale di Torre Angela da lui non ce se le aspetta. Nella ripresa cresce e quando riceve palla è sempre propositivo. Decide l’incontro con un tocco delizioso in pallonetto su bel passaggio filtrante di Tavaniello che s’insacca all’angolo sinistro della porta. Dal gol in poi si sblocca. Inizia a far emergere i propri mezzi tecnici, in particolare si ricorda uno stop con il pallone incollato al piede. Si distingue per la calma olimpica con cui affronta le situazioni. Festeggia il gol vittoria, con il gesto alla Cristiano Ronaldo che predica calma, quando dentro siamo sicuri vorrebbe esplodere. VULCANO!

RIDOLFI: VOTO 7. E’ in palla e si vede dai primi minuti. Peccato che il resto della squadra nel primo tempo sia catatonica e quindi viene servito poco o male. A differenza di altre partite evita le giocate autocelebrative ma soprattutto di tartassare i compagni che già dal ritiro ad Alba Adriatica ne pianificano il linciaggio con rimproveri fuoriluogo e gesti di stizza. Trascorre la partita giocando preziosamente a due tocchi e appoggiandosi ai centrocampisti. Va vicino al gol a più riprese con tiri di precisione di poco a lato. Tira due punizioni a giro dal limite dell’area non seguendo i dettami di Mr Placidi che da tempo gli chiede di non visionare i video di Pjanic su youtube il venerdì sera. Chiede invano un fallo da rigore solare che sarebbe stato fischiato a chiunque ma a lui no, perché è antipatico. Rimedia l’ammonizione per l’ennesima polemica sterile con il suo nemico ancestrale: l’arbitro. Fa impazzire il proprio marcatore sgusciandogli puntualmente manco fosse cosparso di vasellina costringendolo sistematicamente al fallo e all’ammonizione. MURENA!

FIORINI: VOTO 5,5. Per le ultime prestazioni da Bomber vero è il trascinatore a suon di gol degli architetti e pertanto la squadra si aggrappa a lui per la fase realizzativa, nell’incognita se Ridolfi giocherà per la squadra o per le statistiche personali. Punto di riferimento dell’attacco in fase di finalizzazione, si batte come un leone per gran parte dell’incontro contro tutta la difesa avversaria, trovando però pane per i sui denti. Litiga praticamente contro i ¾ della difesa dell’AFH rispondendo ad insulti e alle velate (manco troppo) minacce. Forse proprio per questo è meno lucido del solito e trova raramente la via della porta. Viene sostituito nel finale per tirare il fiato. A quarant’anni suonati non si può pretendere sempre di essere al 100% ma lui sembra aver fatto un patto con il diavolo e le numerose primavere non sembrano rappresentare un problema. Questa però non verrà di certo ricordata come una delle sue migliori partite. EVERGREEN!

TAVANIELLO: VOTO 7. Entra per dare sostanza ad un centrocampo privo di brio e ci riesce. Corre, combatte e imposta. Nonostante abbia un minutaggio ridotto nelle gambe, non sembra risentire della carenza di allenamento e riesce assieme a Colasanto a creare una diga quasi impenetrabile a centrocampo. Suo inoltre il pregevole assist che mette in condizione Alfieri di battere il portiere avversario in uscita: lancio profondo col contagiri e tutti lì ad abbracciarsi. Fa valere l’esperienza maturata nell’esercito scavando una trincea a centrocampo con tanto di filo spinato, alligatori e mine antiuomo. RAMBO!

COLASANTO: VOTO 6.5. Apparso opaco nella partita contro gli Avvocati viene rilegato in panchina dove soffre in silenzio. Poi quando il gioco si fa duro e i duri incominciano a giocare, viene lanciato a inizio secondo tempo nella mischia e lui si dedica al lavoro sporco con grande spirito di sacrificio. Contrasta, lotta, mena. Assieme a Tavaniello crea quel luogo di dolore per gli avversari chiamato centrocampo e in cui troneggia come Lucifero in un girone Dantesco. DIABOLICO!

VIGLIOTTI, CANNONE, PORCELLI: SV. Entrano nel finale ma per pochissimi minuti, purtroppo ingiudicabili, giusto il tempo di fare un fallo e per permettere al Mr Placidi di far scorrere del tempo prezioso.

ROSSI SIMONE: VOTO 8. Sembra assurdo dare il voto più alto ad un giocatore che non è entrato in campo neppure un minuto ed è stato per giunta espulso. Eppure il voto è meritato. Primo perché non è facile soffrire a bordo campo senza giocare o allenarsi pur se non si è guariti da un infortunio, cose che Simone fa con grande umiltà e sacrificio. Secondo perché sacrificarsi per gli altri è una cosa che fanno pochi. Terzo e non ultimo perché di tutti quelli in campo e fuori è l’unico a fare esattamente ciò che gli chiede il mister senza improvvisare. Peccato che ciò che il Mister gli chieda in questa specifica occasione è de fa’ caciara. In ogni caso lui lo fa perfettamente. Chiamato da Mr Placidi per creare confusione nel finale e far trascorrere del tempo prezioso, tira fuori una prestazione da attore consumato. Memorabile la scena in cui chiede all’allenatore avversario del perché lo avesse chiamato ad andare alla sua panchina e che cosa volesse dirgli, quando lui chiaramente non lo aveva assolutamente chiamato. Però Simone ripete la frase talmente tante volte da diventare così convincente da indurre addirittura l’allenatore stesso degli AFH a scusarsi con lui per il malinteso. ATTORE!

MR. PLACIDI: VOTO 6.5. Arriva al campo col look di Renzo Ulivieri per far capire che lui è allenatore di spessore e inoltre che ci tiene allo stile. Da quando non scende in campo come allenatore-giocatore alla Vialli ai tempi del Chelsea però è molto più teso e se non può sfogare i suoi istinti assassini sul campo tenta di farlo fuori. L’avvocato di Febbraro al 20esimo del secondo tempo nel dubbio deposita cautelativamente una denuncia contro di lui che però fortunatamente verrà ritirata a fine partita per mancata attuazione della minaccia.
Il primo tempo soffre e si sgola. Le sbucciate di Madonna, le amnesie di Francinelli con successivi miracoli e la mancata abnegazione dei suoi, mettono a durissima prova le corde vocali e le coronarie del mister che in più di un’occasione ha in viso l’indicatore a vena pulsante sul rosso porpora: roba che a confronto quella di Daniele De Rossi sembra un capillare fragile.
Entra nello spogliatoio a fine primo tempo con lo sguardo di chi sta fare una carneficina ma per fortuna si trattiene limitandosi a una lavata di capo d’antologia e a correggere il tiro delle sue scelte iniziali. Per fortuna la lavata di capo effettuata nel break unita alle sostituzioni fanno il proprio dovere e la squadra in campo inizia a rispecchiare le fattezze dell’allenatore, grintosa e cattiva al punto giusto. Assieme ai giocatori rientra nei livelli di normalità anche lo spessore della vena e il colore del viso nonché i valori di testosterone.
Nel finale fa 4 sostituzioni in 2 minuti e dirige una sceneggiata napoletana da lui artefatta e con Rossi primattore che manco nei film di Mario Merola si era mai vista. Il tutto per spezzare il ritmo e i sogni di rimonta avversari, portandosi a casa i tre punti e il selfie della vittoria. REGISTA!

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