IL
PAGELLONE
FRANCINELLI:
VOTO 5.5. Mettere
un’insufficienza a un portiere che non subisce gol sembra una
contraddizione ma FRANCINELLI è portiere di blasone e quindi bastano
poche incertezze per rendere la sua prestazione al di sotto delle
aspettative. Non è in vena e lo si intuisce subito. I suoi rilanci
non arrivano quasi mai neppure al centrocampo è non è da lui. Perde
l’equilibrio su un cross dalla traiettoria mal calcolata, manco
fosse al terzo Negroni e deve compensare con una parata che sfiora le
leggi della fisica ma soprattutto del culo. Nel secondo tempo è
attento su un paio di conclusioni ma non con quella sicurezza che gli
si addice. Digerisce male il non poter mettere la maglia Rossa che lo
identificherebbe come Super Mario del Nintendo al pari del suo
dirimpettaio Miranda (alias Luigi). COMUNISTA!
PORCELLI
M.: VOTO 6.5. Apparso opaco
nell’ultima prestazione il capitano degli architetti, si riscatta
con una prestazione diligente. Inzia così così come un po’ tutta
la squadra, facendo supporre alle malelingue un’ennesima serata
passata al Night. Invece cresce nel rendimento e nel secondo tempo
sfiora il gol proponendo la specialità della casa: il colpo di testa
da calcio d’angolo, peccato che la colpisca d’orecchio
procurandosi quasi la perforazione di un timpano. Rimpalla i lanci
avversari spazzando palloni oltre la rete di delimitazione del campo
tanto da danneggiare un paio di automobili parcheggiate in prossimità
del campo. VANDALO!
MADONNA:
VOTO 5.5. Sa che deve giocare
semplice, a causa della broncopolmonite che assilla i suoi piedi e
spazzare lungo senza se e senza ma. Sa di essere sorvegliato speciale
da Mr. Placidi il che gli genera forti pressioni psicologiche e
qualche rodimento di culo. Pronti-via e Madonna sbuccia una palla
rischiando di compromettere irrimediabilmente il match e di far
venire un collasso cardiaco al Mr. Placidi che vorrebbe entrare e
mordergli la giugulare. Deve ringraziare la sua buona sorte se la
conclusione si stampa sul palo a Francinelli battuto. Inanella nel
tentativo di spazzare una serie di sbucciate da guinnes
dei record tanto da indurre più di qualcuno in tribuna a pensare:
“Ecco mo che l’hai sbucciata, magnatela”. Nel complesso fa il
suo dovere ma deve ringraziare il suo santo protettore per
l’occasione mancata ad inizio match. Tenta anche di redimere il
centravanti avversario peccatore per tentativi di simulazione, ma
senza successo. SAN FRANCESCO!
CAPPELLI:
VOTO 7.5. E’ il prototipo
del giocatore che tutti vorremmo in squadra. Dove lo metti fa il suo.
Gioca semplice, senza fronzoli e con grande spirito di sacrificio,
inoltre quando c’è da menare mena per primo ma senza teatralità.
Si francobolla dal primo minuto al n.7 avversario, identificato come
il più pericoloso della compagine AFH, non facendogli mai vedere una
palla tanto da spingerlo all’esaurimento nervoso e al ritiro
calcistico. L’allenatore avversario decide di sposarlo sulla fascia
opposta nel tentativo di farlo rientrare i partita, ma senza
successo. Riceve i complimenti di tutti e un applauso spontaneo
mentre è sotto la doccia che si lava l’uccello sorridendo
compiaciuto. BALUARDO!
FEBBRARO:
VOTO 6. Primo tempo opaco. Non
spinge come dovrebbe ma si limita a coprire diligentemente la propria
fascia di competenza. Prova in un paio di occasioni la sventagliata
ma senza buoni risultati, stimolando fortemente i succhi gastrici di
Mr Placidi. Il secondo tempo sembra ritrovarsi, con buone giocate
difensive. Ingaggia su un bel lancio avversario in profondità una
sfida di velocità con il 7 avversario, prendendosi l’applauso di
tutta la panchina. Riesce comunque ad incorrere nelle ire
dell’allenatore per la sua reticenza a passare la palla al Valle e
fare di testa sua, tanto da ricevere minacce di percosse e di
sodomia. Lui non ci bada troppo e si accarezza con fare beffardo i
baffi del Movember. PRESUNTUOSO!
AMATO:
VOTO 4.5. Schierato titolare
per sospetti motivi di lecchinaggio, viene istruito nel pre-partita
da Mr Placidi che gli predica semplicità e rapidità. Si lascia
travolgere dal pressing avversario esercitato a centrocampo non
riuscendo né ad impostare né a spezzare le trame avversarie. Cerca
con le buone ma soprattutto con le cattive di fermare a più riprese
il n. 7 avversario che però ha un passo differente. Cerca di far
fruttare le azioni comprate a ribasso in settimana della ditta
produttrice di calchi di gesso Felicecalchi operando in artroscopia e
senza anestesia l’esterno avversario, rimediando il cartellino
giallo. Viene sostituito a fine primo tempo per mancanza di
rendimento e del titolo abilitativo alla professione di chirurgo.
MACELLAIO.
LEONARDI:
VOTO 4.5. Cerca di replicare
la buona prestazione fornita con gli avvocati la settimana
precedente. Schierato titolare come mezz’ala sinistra però viene
travolto anche lui dal pressing avversario esercitato a centrocampo
riuscendo raramente a verticalizzare. Cerca in alcune occasioni di
fluidificare la manovra ma con scarsa rapidità ed è costretto più
a retropassaggi che a verticalizzazioni. Viene sostituito a fine
primo tempo, la mossa purtroppo per lui si rivelerà vincente.
TIMIDO.
VALLEROTONDA:
VOTO 5. Su di lui alcune voci
di presunte relazioni con procaci signorine che lo starebbero
spremendo come un pompelmo. Cosa sta succedendo a questo giocatore? A
corto di ossigeno già al primo tempo, raramente trova il fondo del
campo per un cross. Perde contrasti a ripetizione con una passività
vista solo con Gandhi ai tempi dell’apartheid. Vaga per il campo
trovando raramente la posizione. Fa fare bella figura persino al
terzino avversario, evidente membro di gruppo rock, che lo fa
sembrare quasi un giocatore di pallone. Calcia due punizioni sul
secondo palo non trovando il campo da gioco. Per i mezzi tecnici in
suo possesso e le caratteristiche atletiche questa squadra e Mr
Placidi si aspettano molto di più da lui, l’importante è che non
ci impieghi troppo a ritrovare se stesso. Si dà da fare, facendo
tante cose ma senza portarne a compiutezza una perdendosi sul più
bello. APPROSSIMATIVO!
ALFIERI:
VOTO 7. Primo tempo opaco
privo delle sue buone giocate con tanta corsa ma poca precisione. Due
punizioni tirate nel parcheggio del Comunale di Torre Angela da lui
non ce se le aspetta. Nella ripresa cresce e quando riceve palla è
sempre propositivo. Decide l’incontro con un tocco delizioso in
pallonetto su bel passaggio filtrante di Tavaniello che s’insacca
all’angolo sinistro della porta. Dal gol in poi si sblocca. Inizia
a far emergere i propri mezzi tecnici, in particolare si ricorda uno
stop con il pallone incollato al piede. Si distingue per la calma
olimpica con cui affronta le situazioni. Festeggia il gol vittoria,
con il gesto alla Cristiano Ronaldo che predica calma, quando dentro
siamo sicuri vorrebbe esplodere. VULCANO!
RIDOLFI:
VOTO 7. E’ in palla e si
vede dai primi minuti. Peccato che il resto della squadra nel primo
tempo sia catatonica e quindi viene servito poco o male. A differenza
di altre partite evita le giocate autocelebrative ma soprattutto di
tartassare i compagni che già dal ritiro ad Alba Adriatica ne
pianificano il linciaggio con rimproveri fuoriluogo e gesti di
stizza. Trascorre la partita giocando preziosamente a due tocchi e
appoggiandosi ai centrocampisti. Va vicino al gol a più riprese con
tiri di precisione di poco a lato. Tira due punizioni a giro dal
limite dell’area non seguendo i dettami di Mr Placidi che da tempo
gli chiede di non visionare i video di Pjanic su youtube il venerdì
sera. Chiede invano un fallo da rigore solare che sarebbe stato
fischiato a chiunque ma a lui no, perché è antipatico. Rimedia
l’ammonizione per l’ennesima polemica sterile con il suo nemico
ancestrale: l’arbitro. Fa impazzire il proprio marcatore
sgusciandogli puntualmente manco fosse cosparso di vasellina
costringendolo sistematicamente al fallo e all’ammonizione. MURENA!
FIORINI:
VOTO 5,5. Per le ultime
prestazioni da Bomber vero è il trascinatore a suon di gol degli
architetti e pertanto la squadra si aggrappa a lui per la fase
realizzativa, nell’incognita se Ridolfi giocherà per la squadra o
per le statistiche personali. Punto di riferimento dell’attacco in
fase di finalizzazione, si batte come un leone per gran parte
dell’incontro contro tutta la difesa avversaria, trovando però
pane per i sui denti. Litiga praticamente contro i ¾ della difesa
dell’AFH rispondendo ad insulti e alle velate (manco troppo)
minacce. Forse proprio per questo è meno lucido del solito e trova
raramente la via della porta. Viene sostituito nel finale per tirare
il fiato. A quarant’anni suonati non si può pretendere sempre di
essere al 100% ma lui sembra aver fatto un patto con il diavolo e le
numerose primavere non sembrano rappresentare un problema. Questa
però non verrà di certo ricordata come una delle sue migliori
partite. EVERGREEN!
TAVANIELLO:
VOTO 7. Entra per dare
sostanza ad un centrocampo privo di brio e ci riesce. Corre, combatte
e imposta. Nonostante abbia un minutaggio ridotto nelle gambe, non
sembra risentire della carenza di allenamento e riesce assieme a
Colasanto a creare una diga quasi impenetrabile a centrocampo. Suo
inoltre il pregevole assist che mette in condizione Alfieri di
battere il portiere avversario in uscita: lancio profondo col
contagiri e tutti lì ad abbracciarsi. Fa valere l’esperienza
maturata nell’esercito scavando una trincea a centrocampo con tanto
di filo spinato, alligatori e mine antiuomo. RAMBO!
COLASANTO:
VOTO 6.5. Apparso opaco nella
partita contro gli Avvocati viene rilegato in panchina dove soffre in
silenzio. Poi quando il gioco si fa duro e i duri incominciano a
giocare, viene lanciato a inizio secondo tempo nella mischia e lui si
dedica al lavoro sporco con grande spirito di sacrificio. Contrasta,
lotta, mena. Assieme a Tavaniello crea quel luogo di dolore per gli
avversari chiamato centrocampo e in cui troneggia come Lucifero in un
girone Dantesco. DIABOLICO!
VIGLIOTTI,
CANNONE, PORCELLI: SV. Entrano
nel finale ma per pochissimi minuti, purtroppo ingiudicabili, giusto
il tempo di fare un fallo e per permettere al Mr Placidi di far
scorrere del tempo prezioso.
ROSSI
SIMONE: VOTO 8. Sembra assurdo
dare il voto più alto ad un giocatore che non è entrato in campo
neppure un minuto ed è stato per giunta espulso. Eppure il voto è
meritato. Primo perché non è facile soffrire a bordo campo senza
giocare o allenarsi pur se non si è guariti da un infortunio, cose
che Simone fa con grande umiltà e sacrificio. Secondo perché
sacrificarsi per gli altri è una cosa che fanno pochi. Terzo e non
ultimo perché di tutti quelli in campo e fuori è l’unico a fare
esattamente ciò che gli chiede il mister senza improvvisare. Peccato
che ciò che il Mister gli chieda in questa specifica occasione è de
fa’ caciara. In ogni caso lui lo fa perfettamente. Chiamato da Mr
Placidi per creare confusione nel finale e far trascorrere del tempo
prezioso, tira fuori una prestazione da attore consumato. Memorabile
la scena in cui chiede all’allenatore avversario del perché lo
avesse chiamato ad andare alla sua panchina e che cosa volesse
dirgli, quando lui chiaramente non lo aveva assolutamente chiamato.
Però Simone ripete la frase talmente tante volte da diventare così
convincente da indurre addirittura l’allenatore stesso degli AFH a
scusarsi con lui per il malinteso. ATTORE!
MR.
PLACIDI: VOTO 6.5. Arriva al
campo col look di Renzo Ulivieri per far capire che lui è allenatore
di spessore e inoltre che ci tiene allo stile. Da quando non scende
in campo come allenatore-giocatore alla Vialli ai tempi del Chelsea
però è molto più teso e se non può sfogare i suoi istinti
assassini sul campo tenta di farlo fuori. L’avvocato di Febbraro al
20esimo del secondo tempo nel dubbio deposita cautelativamente una
denuncia contro di lui che però fortunatamente verrà ritirata a
fine partita per mancata attuazione della minaccia.
Il
primo tempo soffre e si sgola. Le sbucciate di Madonna, le amnesie di
Francinelli con successivi miracoli e la mancata abnegazione dei
suoi, mettono a durissima prova le corde vocali e le coronarie del
mister che in più di un’occasione ha in viso l’indicatore a vena
pulsante sul rosso porpora: roba che a confronto quella di Daniele De
Rossi sembra un capillare fragile.
Entra
nello spogliatoio a fine primo tempo con lo sguardo di chi sta fare
una carneficina ma per fortuna si trattiene limitandosi a una lavata
di capo d’antologia e a correggere il tiro delle sue scelte
iniziali. Per fortuna la lavata di capo effettuata nel break unita
alle sostituzioni fanno il proprio dovere e la squadra in campo
inizia a rispecchiare le fattezze dell’allenatore, grintosa e
cattiva al punto giusto. Assieme ai giocatori rientra nei livelli di
normalità anche lo spessore della vena e il colore del viso nonché
i valori di testosterone.
Nel
finale fa 4 sostituzioni in 2 minuti e dirige una sceneggiata
napoletana da lui artefatta e con Rossi primattore che manco nei film
di Mario Merola si era mai vista. Il tutto per spezzare il ritmo e i
sogni di rimonta avversari, portandosi a casa i tre punti e il selfie
della vittoria. REGISTA!
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