IL
PAGELLONE
MIRANDA:
VOTO 8. Partita perfetta
dell'estremo difensore degli Architetti, con interventi ottimi che
tengono a galla la squadra a più riprese in entrambi i tempi di
gioco. David sciorina con semplicità il meglio del proprio
repertorio: parata d’istinto, parata tecnica, uscita presa alta e
bassa, doppia parata e chi più ne ha più ne metta. Al primo tempo
si oppone con reattività su un uno contro uno col n. 9 avversario.
Al secondo tempo interviene a ripetizione su tutte le conclusioni dei
Vigili. Nel finale abbassa definitivamente la saracinesca dicendo
tutti che il negozio chiude e riaprirà nel 2016. Per questa partita
speciale aveva tirato fuori gli scarpini di quando giocava nel campi
prestigiosi del suo passato glorioso. Li indossa come fosse
Cenerentola ed ecco la magia. Termina la partita canticchiando "il
Portiere paura non ne ha…" MAGICO!
FRANCINELLI:
VOTO 4. Con lui in campo si
toccano i livelli più bassi del teatro
surrealista. Entra di corsa a
gioco fermo al grido di "Signor
arbitro lo stanno aggredendo",
correndo per soccorrere il povero Alfieri come farebbe un principe
sul cavallo bianco per salvare la sua bella dalle grinfia del drago.
A tal grido si girano un po' tutti per vedere quale atto di barbaria
stia avendo in via del Calice ma con sommo stupore si accorgono tutti
che Alfieri sta benone, solo soletto che manco Napoleone esiliato a
Sant'Elena lo sarebbe stato e che l'avversario più vicino si trova a
non meno di 10 metri di distanza. Francinelli non si abbatte d'animo
e per maggior sicurezza lo scorta come un Bodyguard fino agli
spogliatoi come Kevin Costner con Whitney Huston. FLESCIATO!
PORCELLI
M.: VOTO 7. Centrale difensivo
con licenza del gol, è la colonna portante della difesa degli
architetti. Il ragazzo ha talento e coraggio. Talento perché
interviene con tempestività sui lanci avversari, anticipando gli
attaccanti e impostando con intelligenza le ripartenze
architettoniche. Coraggio perché ci vuole del vero coraggio per
lanciarsi con spregiudicatezza di testa con palloni duri come il
porfido. Di testa risulta praticamente imbattibile. Il gol subito in
coppa per una sua disattenzione è soltanto un lontano e sbiadito
ricordo. Se la difesa degli architetti è una delle migliori del
campionato lo si deve forse soprattutto a lui, crumiro della difesa
per minuti giocati, che cresce partita dopo partita lasciando, manco
fosse Pollicino, agli avversari soltanto le briciole. CONDOTTIERO!
D’INVERNO:
VOTO 6.5. Per lui questa non è
una partita come le altre perché è come se dovesse giocare due
partite in una. La prima contro il suo presente, rappresentato dalla
compagine agguerrita ed arrembante dei Vigili del Fuoco; la seconda
contro il suo passato, rappresentato dall’arbitro dell’incontro
che in tempi non sospetti lo ha espulso tenendolo lontano dai campi
per 6 giornate. La prima partita la gioca con diligenza e vigore
atletico tenendo bene la posizione e ponendosi a colonna portante
della cattedrale difensiva eretta assieme al dirimpettaio Porcelli.
La seconda partita è un continuo di sguardi assassini e di minacce
neppure tanto velate. Mr Placidi lo toglie sul più bello mentre lui
è li che guarda l’arbitro e affila il machete. Lui ci rimane male
e decide di inseguire l’arbitro a fine partita. Si racconta che i
due non siano tornati a casa per il weekend e che l'arbitro sia
ancora lì sul GRA che scappa terrorizzato. TAGLIAGOLE!
VIGLIOTTI:
VOTO 6.5. Ha ai piedi gli
scarpini di Mr Placidi gli calzano come un guanto e lui si sente un
po’ come il piccolo Jimmy Grimble del film sul Manchester City.
Questa cosa unita all’aver visionato in settimana su youtube il
meglio di Bruno Peres e Dani Alves gli fa meditare che il ruolo di
terzino vecchio stile difensivo gli stia stretto e che la sua vera
vocazione in realtà sia quella di terzino moderno con una
propensione offensiva quasi da ala. A metà primo tempo Mr Placidi
gli chiede se sta bene sentendosi rispondere “Sto
meio de te sicuramente”, il
mister abbozza composto e ordina on-line una coppia di mannaie pe'
tiraiele alla prima occasione utile. Le aspirazioni offensive di
Mommo infatti non hanno fatto i conti con la safena di Mister Placidi
che si gonfia a dismisura ogni qual volta lo vede superare il
centrocampo palla al piede. A fine primo tempo viene richiamato
all’ordine e nel secondo tempo mantiene di più la posizione
centellinando le scorribande offensive. INCOMPRESO!
FEBBRARO:
VOTO 6. Il campo non è nelle
sue corde, abituato com’è da tempo al sintetico del calcio a 5. Si
ritrova suo malgrado a giocare su un campo di patate che manco
l’Olimpico dopo le partite di rugby sta combinato così male. Prova
a defilarsi durante tutta la settimana per starsene a casa ed avere
il weekend libero adducendo come giustificativo una brutta influenza
che lo bracca da una decina di giorni. Il Mister sembra non voler
sentir ragione e lo convoca. Al pari di Mommo anche a lui vengono
dati degli scarpini dal generoso D’inverno che per bontà glieli
affida e per avidità gli chiede 100 euro di caparra. Lui però più
che Jimmy si sente come Cenerentola al ballo perdendo la prima
scarpetta durante il riscaldamento e la seconda al primo allungo,
vedendosele disintegrare sotto i piedi manco avesse la scabbia. Gioca
una partita semplice centellinando le poche energie pensando più a
difendere che ad offendere. CONVALESCENTE!
VALLEROTONDA:
VOTO 5.5. Dopo un paio di
prestazioni ottime ritorna sui livelli appena sufficienti delle
settimane precedenti, giocando una partita sottotono. Sembra non in
perfette condizioni fisiche e fatica a trovare quegli spunti che
tanto servono al gioco offensivo degli architetti. Quando Mr Placidi
gli cambia fascia poi, mettendolo sul binario del febbricitante
Febbraro pare di stare in una corsia del reparto intensivo del San
Camillo, con due ammalati gravi di cui soltanto uno clinicamente
accertato. MALATO IMMAGINARIO!
TAVANIELLO:
VOTO 6.5. Mr Placidi gli
affianca Alfieri sul centrodestra e lui, vedendolo accarezzarsi la
barba hipster ogni 5 minuti e cercando le scarpe su Zalando, capisce
che il lavoro sporco toccherà a lui solo e che dovrà menare per
due. Trova pan per focaccia perché i vigili hanno intenzioni
bellicose e un paio di loro vorrebbero fargli lo scalpo per poi si
arrendersi all’evidenza. Si fa notare più per il buon lavoro di
rottura del gioco che per le punizioni calciate, apparse meno
pericolose del solito, a causa probabilmente dei palloni gonfiati a
3.5 bar messi a disposizione dagli avversari. FRANGIFLUTTO!
ALFIERI:
VOTO 6. Nel primo tempo sembra
essere il più in palla dei suoi, trovando il giusto feeling con il
campo dissestato e con il pallone-sampietrino. Cerca di dare armonia
al gioco degli architetti con geometrie e triangoli impostando
sapientemente la manovra ma mancando la verticalizzazione al momento
opportuno. Combatte a centrocampo trovando ostilità da parte degli
avversari, il che lo porta a pianificare di riportare la parità
numerica provocando l’espulsione del centrocampista avversario.
Alla manata sul viso avversaria infatti su getta a terra
contorcendosi dal dolore che manco Dida al Celtic Park aveva osato
tanto. L’idea è intelligente ma non fa i conti con la follia
arbitrale che espelle anche lui, aggiungendo alla matrice farsesca
della scenata quella grottesca. Al momento dell’uscita dal campo
viene aggredito dagli avversari ma salvato da Francinelli su di un
cavallo bianco. PROVOCATORE!
RIDOLFI:
VOTO 7.5. Arriva al campo con
40 minuti di ritardo adducendo come giustificativo che la piastra
Bellissima Imetec che utilizza per pettinarsi non funzionava e quindi
era dovuto andare dalla vicina a chiederla in prestito. Mentre tutti
sono li che imbevono i 13 tacchetti con cianuro e limano a seghetto i
6 tacchetti in ferro per strappare le carni avversarie, lui tira
fuori le sue solite pantofole de Fonseca giallo flu e le indossa col
calzante. Mentre i suoi compagni trattengono il Mr Palcidi dal
mordergli il cranio modello Conte Ugolino, lui finisce di mettersi
phard e ombretto ed entra in campo. Gioca un primo tempo discreto
alternando sponde di prima intenzione a insulti al povero Febbraro
colpevole di non dargli la palla quando lui gliela chiede. Quando
però poi il suo compagno di reparto viene espulso è lui assieme ad
Allocca a caricarsi la squadra sulle spalle, dapprima trasformando
con freddezza il rigore del vantaggio e poi proponendosi come punto
di riferimento per far salire la squadra e far trascorrere tempo
prezioso. Memorabile la sua esultanza indicando gli scarpini da
calcetto proprio di fronte al Mr, felice come un bimbo che per la
prima volta ha ragione di una discussione con il proprio papà.
RIBELLE!
FIORINI:
VOTO 4,5. La partita è di
quelle importanti e lui in settimana dopo aver riguardato il filmato
della doppietta delle stagioni passate ai danni dei geometri, è
gasato come una bottiglia d’acqua Perrier. Il Mr Placidi lo schiera
al centro di un quadrilatero di cui lui è il vertice più offensivo.
Cerca di trovare la posizione giusta al centro del fronte d'attacco e
combatte con vigore su tutte le palle mezze-mezze che capitano in
avanti. Ci mette tanta passione ma anche tanta rabbia che purtroppo
lo portano a commettere due falli sciocchi in pochi minuti e gli
regalano la via degli spogliatoio già prima della fine del primo
tempo, lasciando in 10 i propri compagni. Recita nel break del primo
tempo un mea culpa
degno di un latinista caricando i propri compagni a vincere
nonostante l’inferiorità per salvarlo da un weekend di passione
alla Gesù Cristo. Per sua grande fortuna i compagni lo ascoltano e
rimediano al suo handicap. SCELLERATO!
ALLOCCA:
VOTO 8. Lo scugnizzo degli
architetti gioca un primo tempo diligente cercando di mettersi a
disposizione dei compagni e lottando su tutti i palloni possibili.
Dopo l’espulsione di Fiorini si fa carco dell’1.5 che il mister
chiede ai tre d’attacco a fine primo tempo e riesce addirittura a
fare anche di più. In pratica infatti è lui a decidere l’incontro.
Dapprima con una rabona alla Lamela in area a inizio ripresa che
costringe al fallo di mano in area l’avversario e conseguente
rigore trasformato da Ridolfi; poi successivamente concludendo con
precisione con un tiro incrociato sul palo opposto, una strepitosa
azione personale fatta di doppi passi ed accelerazioni, annichilendo
definitivamente i sogni di remontada
avversari. Al momento del gol gioisce mostrando la sua personale
esultanza, di cui ormai ha il copyright
e per la quale è in causa da anni con Nigel De Jong per plagio, con
la mano sulla fronte di chi guarda lontano e non vede nemici
all’orizzonte in grado di affrontarlo. INCONTENIBILE!
GAGLIOSTRO:
VOTO 6. Entra nel finale del
secondo tempo per dare qualità e sostanza ad un centrocampo ormai
logoro per le energie spese nell'arco della partita. Fa quasi tutto
bene ad eccezione del tiro a pallonetto, conclusione pregevolissima
di un contropiede da manuale del calcio, che per sfortuna esce di
poco a lato e che se fosse entrato avrebbe fatto venire giù tutto il
Comunale di via del Calice e saltare le coronarie di tutti i
compagni. ARDITO!
MADONNA,
CANNONE, AMATO, COLASANTO, BRUNETTI: SV.
Entrano nel finale ma per pochissimi minuti, purtroppo troppo pochi
per giudicarli, ma preziosi per permettere al Mr Placidi di far
scorrere del tempo prezioso e portare a casa i 3 punti meritati.
MR.
PLACIDI: VOTO 7.5. Ogni
partita per lui è una battaglia e sa che non può mollare nulla se
vuole vincere la guerra. Prepara la partita durante la settimana con
l'attenzione di un orologiaio, meditando movimenti precisi dei propri
giocatori e pungolando i suoi affinché si comprino degli scarpini da
Decathlon di cui le malelingue dicono sia per giunta azionista. Mr
Placidi dall'alto della sua esperienza sa bene che "tira più un
pelo di fica che una mandria di buoi" e da settimane alterna
bastone e carota, millantando un premio partita che manco Hugh Hefner
se lo potrebbe permettere pur di stare li in alto sul monte Olimpo.
Le velate critiche della squadra che lo accusa di tifare
spudoratamente Vigili del Fuoco pur di non tenere fede all'impegno
preso, non scalfiscono minimamente la sua ostentata sicurezza e non
fanno intravedere un accenno di blef.
Per
mantenere alta la concentrazione dell'ambiente ricorda a tutti che i
vigili del fuoco possono annoverare tra le proprie fila uno che
giocava con la Cremonese assieme a Tentoni e Giandebiaggi e che il
centravanti è il figlio del cugino del fratello di un amico dello
zio di Roberto Baggio.
Quando
arriva al campo passa in rassegna tutte le scarpette per vedere se la
squadra segue i suoi ordini manco fosse un generale dell'esercito.
Quando vede Ridolfi arrivare con 40 minuti di ritardo e tirare fuori
le scarpette fluo comprate da Pre-Natal n'artro po' ha un infarto, ma
siccome e una partita fondamentale e gli serve che giochi ne rimanda
l'esecuzione al lunedì successivo.
A
fine primo tempo cerca di dare una scossa alla squadra, stordita
dall'imprevisto episodio dell'espulsione, caricandola a pallettoni e
per farli stare ben concentrati gli racconta che sicuramente stanno
per entrare in campo nei vigili uno di 90 kg piazzato non spostabile,
di testa imbattibile, con tanto di castagna paurosa da fuori area che
l'anno precedente gli aveva fatto addirittura due gol e uno
piccoletto rapidissimo velocissimo che nelle movenze ricorda
Garrincha. Per loro fortuna sia van Basten sia Garrincha erano di
turno per un incendio al campo Rom di Tor Sapienza e quindi si vedono
entrare in campo un tricheco de 120 kg che non struscia na palla e
un'altro veloce come un treno ma che non stoppa un pallone.
A
fine partita festeggia con tutta la squadra saltando nello
spogliatoio con le lacrime agli occhi non tanto per i tre punti
conquistati quanto per la consapevolezza che per permettersi il
premio di risultato dovrà rinunciare a festeggiare il Natale.
SQUATTRINATO!
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