IL
PAGELLONE
MIRANDA:
VOTO 6. Gli avversari si
presentano al campo in 10 e già intuisce che sarà una giornata
campale, proprio per questo, terminato il riscaldamento scompare,
probabilmente docciandosi anzitempo per avvantaggiarsi, ma per garbo
e serietà scende in campo con i compagni vestendosi comunque da
portiere e profumando sospettosamente come un arbre
magic. Inoperoso per la quasi
totalità dell'incontro, verrà ricordato solo per una parata a terra
e per aver mancato la foto di gruppo per cause misteriose ancora da
accertare. DESAPARECIDO!
PORCELLI
M.: VOTO 7. Il mister gli
affianca il professor Cappelli formando una delle coppie più
richieste dal mondo femminile. Le foto di loro assieme acchiappano
più "like"
di un selfie
di una delle sorelle Kardashian
in topless
e secondo una recente classifica pubblicata sulla rivista Men's
Healt sono la coppia di
centrali più sexy del torneo del Petrolio. Gioca la partita in
scioltezza, vista la pochezza offensiva degli avvocati, impostando
più che difendendo e di tanto in tanto ingaggiando qualche duello
aereo con il panzer
avversario. Si esibisce al primo tempo anche nella specialità della
casa, gol di testa in mischia senza neppure dover saltare, con la
naturalezza di chi è consapevole di essere superiore. SOVRANO!
CAPPELLI:
VOTO 6,5. Partita al solito
diligente e concentrata. Il poliedrico professore distribuisce
ecumenicamente pacche sul sedere dei compagni e strizzate d'occhio
ammiccanti alla compagine femminile presente al comunale di via della
Vasca Navale, tanto per far capire che lui è professore moderno e
anticonformista. La consapevolezza di avere più followers
di tutta la squadra su instagram
non lo scompone mai dalla sua proverbiale compostezza. Gioca, al pari
del dirimpettaio Porcelli, una partita in nonchalance
a uno-due tocchi, senza particolari spunti e senza sbavature,
confermando qualora ce ne fosse ancora bisogno che su di lui ci si
può sempre contare. SOLIDO!
VIGLIOTTI
S.: VOTO 6,5. La mancanza di
un vero e proprio reparto offensivo da parte degli avversari lo
spinge a cercare fortune nella metà campo avversaria con maggiore
assiduità. Assieme al Porcelli Jr. costruisce una linea ferroviaria
da cui a turno partono treni inarrestabili con destinazione porta
degli avvocati. Le sue sovrapposizioni, unite ai cross tagliati lo
investono del ruolo di "erede di Conceicao" col benestare
di Mr. Placidi che in settimana gli invia Febbraro per imparare come
orientare il corpo per crossare "alla Mommo". Lui glielo
mostra e gli crepa 50 euro per la lezione calcistica. SERGIONE!
FEBBRARO:
VOTO 6,5. Il mister lo tiene
sottocchio da alcune settimane per alcune battute a lui poco gradite,
meditando di spodestarlo dal trono virtuale di terzino titolare
spocchioso per preferirgli il Professor Cappelli e relegarlo in
panchina a vita. La mancanza di Madonna e D'Inverno (che ancora e lì
imperterrito che insegue l'arbitro dei vigili del fuoco pe' menaie, a
proposito sono arrivati all'altezza di Cracovia) lo costringe a
schierarlo titolare e lui lo ripaga tirando fuori una prestazione
accorta con qualche discesa di pregevole fattura. Nel secondo tempo,
alla prima occasione utile, Mr Placidi lo toglie dal campo
sostituendolo con Rossi. Lui mentre esce giura fedeltà al Re e alla
corona con un apprezzato gesto di altruismo, restando a bordo campo
per il resto della partita pur di aver materiale sufficiente per
scrivere le pagelle dei compagni. FINTO
MODESTO!
ROSSI:
VOTO 6. Entra nella ripresa,
in concomitanza con il Valle. Dopo 3 minuti di gioco è già
paonazzo, lanciato consecutivamente in profondità in maniera
scriteriata da Vallerotonda, manco fosse Jordi Alba. I pochi minuti
nelle gambe e il carrello dell'ossigeno ne limitano le scorribande,
tuttavia in una delle sue discese sfiora il gol calciando
maldestramente a lato. Mr Placidi controlla più volte preoccupato le
gradazioni di colore del suo viso confrontandole con la cartina
tornasole rubata in un'aula di chimica della Vasca per capire quando
intervenire e chiamare il pronto intervento. Fortunatamente la sua
condizione atletica migliora con il trascorrere dei minuti, il
paziente è stabile e il mister può tirare un sospiro di sollievo.
AFFANNATO!
BRUNETTI:
VOTO 6. Schierato in un ruolo
non proprio suo, meglio per le sue caratteristiche come interno di
centrocampo che come esterno, si limita a impersonare il ruolo
assegnatogli senza acuti particolari. Si vede che gli mancano minuti
sulle gambe e quindi non riesce a spingere come vorrebbe il mister.
Inoltre l'esuberanza atletica di Febbraro, unita ad una condizione
fisica non ottimale, lo costringono a coprire le discese del terzino
più che ad attaccare la profondità. Prezioso in fase difensiva
finisce all'inizio del secondo tempo la birra e si accende la spia
del rosso. VOLENTEROSO!
AMATO:
VOTO 8. Con questa prestazione
mette finalmente a tacere le critiche sull'uso dei leggins
in allenamento e sulla singolare somiglianza tra i suoi esercizi di
stretching
e i video di Elle McPherson
su casetta. Finalmente il Gary Medel degli Architetti, soprannome
valsogli per i tentativi di omicidio a centrocampo stile Felipe Melo
uniti alla scarso feeling con la porta, mostra a tutti di che pasta è
fatto. Che è in formissima lo si intuisce già dall'arrivo al campo
quando alla domanda "ma che
è sta puzza?" risponde
"sono i porcelli"
facendo esplodere lo spogliatoio in un tripudio di risate. In campo è
una forza della natura. Scende al solito con il coltello a
serramanico nei parastichi, poi vedendo che gli avversari sono in 10
e ricordandosi che si avvicina il Natale, depone l'arma spogliandosi
dei panni di picchiatore fascista, per vestire quelli di rifinitore e
goleador.
Suo infatti il gol che sblocca la partita, una conclusione da
distanza siderale (le malelingue dicono fosse dentro l'area ma col
disto marca Leica
si è stimato una distanza approssimativa di 137 metri) che trova il
portiere fuori posizione e si va ad infilare sotto l'incrocio dei
pali. I compagni lo festeggiano come se avesse fatto gol alla finale
di un mondiale e lui, poco avvezzo alle esultanze, si mette a correre
come Tardelli nella finale della coppa del mondo di Spagna '82.
Febbraro per rimarcare l'eccezionalità dell'evento lo festeggia
urlando "co quei piedi, co
quei piedi" con tacito
consenso generale. Viene spostato successivamente in difesa come
centrale dove conclude la partita, non mollando un centimetro e
risultando il migliore in campo in ex
equo con Micione. Festeggia a
modo suo con un il selfie Brozo-style. EPIC-BROZO-PITBULL-STYLE!
PORCELLI
JR: VOTO 7,5. Silenzio veloce,
così lo hanno nominato per la sua scarsa loquacità e per le sue
doti di corridore, è la sorpresa della giornata. Nelle sporadiche
apparizioni che il mister gli aveva concesso fin qui, non aveva mai
inciso particolarmente sull’andamento della gara, invece in questa
occasione fa letteralmente ammattire il povero difensore avversario
che, se non fosse stato per il fatto che erano in 10, si sarebbe
volentieri sostituito per manifesta inferiorità. Dribbling, scatti,
cambi di direzione, assist e, si narra, perfino una rabona.
Il tutto condito da grande spirito di squadra e abnegazione. Gioca
talmente bene che il mister decide di fargli giocare tutta la
partita, arretrandolo a ruolo di terzino, facendo tirare il fiato
allo stakanovista Mommo. Un Porcellino così è difficile da far
sedere in panchina, Vallerotonda e Allocca sono avvisati. TORNADO!
VALLEROTONDA:
VOTO 5,5. Si ripresenta al
campo la versione abulica del Valle. Il ragazzo è avvezzo alle
critiche di scarso rendimento e approssimazione pertanto non ci bada
più di tanto neppure quando pur segnando 3 gol per la sua squadra
nella partitella di rifinitura del giovedì viene indicato come
peggiore in campo dai suoi stessi compagni di squadra. Da lui ci si
aspetta sempre qualcosa di più e il subentro a partita in corso non
lo aiuta minimamente. Entra nella ripresa assieme al lungodegente
Rossi. Lui lo confonde con Cafù, e lo lancia in profondità 3 volte
in 5 minuti causandogli quasi un infarto. Ha una colossale occasione
a tu per tu con il portiere dopo un bel allungo ma gliela spara
addosso malamente vanificando le buone basi da lui stesso create.
APPROSSIMATIVO!
ALFIERI:
VOTO 6. La squadra scende in
campo priva della proverbiale divisa bianca e questa cosa lo
destabilizza un po'. Trascorre infatti il primo tempo in panchina con
fare disperato, credendo che i propri compagni siano sottotono. Poi
comprende che sono vestiti di blu e si tranquillizza. Entra nel
secondo tempo a partita già archiviata, lui si adegua e si limita a
dare ordine e geometria al reparto. Al termine della partita gli sale
al solito l'hooligan
che è in lui, litigando con un avversario per futili motivi
dimenticando che è avvocato, rimediando una denuncia per aggressione
e intimidazione. ATTACCABRIGHE!
LEONARDI:
VOTO 6,5. Tempi duri per il
giaguaro, con una titolarità difficile da trovare in un centrocampo
muscolare al centro e tecnico ai lati. Il mister gli affida le chiavi
del centrocampo e lui lo ripaga con una prestazione positiva con
buone giocate di impostazione e lasciando al dirimpettaio Amato il
poco lavoro sporco. Pregevolissimi un paio di sventagliate per gli
esterni. Meno pregevoli un paio di lanci mal calibrati che
interrompono per diversi minuti la viabilità su ponte Marconi ma
come si dice, no pain no gain.
Si propone come specialista dei calci d’angolo ben calibrati ed
effettati, calciando un cioccolatino gustoso che Porcelli apprezza e
scarta alle spalle del portiere. Reclama spazio e il Mister gongola
vedendo ritornare "la luce" dopo tanto buio. SPLENDENTE!
FIORINI:
VOTO 5,5. Entra a partita in
corso nel secondo tempo per dare maggiore peso al reparto offensivo
degli architetti e per diventare il re di coppa. Lo cercano
insistentemente, su suggerimento di Mr Placidi e lui prima svirgola
una palla in area piccola a portiere battuto manco fosse Fontolino
Fontolan e poi si esibisce, su
pregevolissimo assist di Allocca, in una sforbiciata acrobatica che
quasi spodesta Carlo Parola dalle figurine Panini. Gli esperti di
calcio dicono di lui che assieme a Bobbolone formano una coppia da 40
gol a stagione, purtroppo per loro il mister pensa che assieme
formino una coppia da 50 cornetti a settimana e separa i Gemelli
del gol. GRAZIANI!
FALCHETTI:
VOTO 6. Il Bobbolone nazionale
reclama spazio a suon di gol in partitella di rifinitura. Poco
importa se la partitella è a campo ridottissimo e in porta invece di
un portiere di calcio c'è il Mister in versione portiere dello
stabile con tanto di ciocie ai piedi. Lui, spietato bomber di razza,
gli rifila due gol in tre minuti e lo convince ad affidargli le
redini dell'attacco. Il
Mister lo schiera in campo dal primo minuto un po' a sorpresa accanto
a Micione, preferendo quest'ultimo all'inossidabile Fiorini. Da lì
il crack. Separato dal suo compagno di reparto preferito, non si
sente tanto il Pulici de' i
gemelli del gol e nemmeno
tanto bomber. Si da' da fare al meglio, nonostante il ridotto
minutaggio nelle gambe, centellinando le energie. Chiede palle in
profondità sognando uno scatto alla Oba
Martins dimenticandosi che lui
ha il fisico di Bobbo Vieri dopo che ha lasciato l'attività
agonistica da qualche anno. Ha sul suo piede preferito la palla per
la gloria ma la spara fuori clamorosamente a pochi passi dalla rete,
dando la colpa al terreno non in perfette condizioni a seguito della
recente rizollatura.
PULICI-NELLA!
VIGLIOTTI
MICIO: VOTO 8. E’ lui il
migliore in campo in ex equo
con Amato. Graffiante e incisivo come non lo si vedeva da un po’.
Il mister gli affida il ruolo di seconda punta alle spalle di
Bobbolone. Inizia in sordina, mettendosi a disposizione della squadra
e facendo sponde preziose. Cerca sempre nel primo tempo il gol di
testa con gesto atletico degno del miglior Bierhoff,
bello lo stacco ma non riesce a indirizzare bene la frustata. Cresce
col passare dei minuti e diventa protagonista siglando una doppietta.
Primo gol sotto l’incrocio su pregevole assist di uno scatenato
Porcelli Jr., il secondo sempre su cross dalla sinistra ma da
rapinatore d’area. In tutto ciò fa la sua solita partita, fatta di
lotta continua con i difensori avversari, sudore e falli subiti.
TIGRONE!
ALLOCCA:
VOTO 6,5. Viene da una
settimana difficile, alle prese con un risentimento muscolare che lo
costringe a interrompere l'allenamento del martedì e a saltare la
seduta dal tatuatore. Stringe i denti perché vuole esserci
all'ultima partita dell'anno ma il Mister preferisce non rischiarlo
dall'inizio e lo rilega in panchina. Lui, che è professionista vero,
avendo già intuito tutto da tempo lo anticipa portandosi tuta, plaid
e settimana enigmistica. Entra a secondo tempo inoltrato, dopo aver
firmato gli autografi e fatto le foto per l'inserto di dicembre di
Sport illustrated,
dando al solito il suo prezioso contributo e cercando a più riprese
di mandare in rete il Bomber Graziani. E' sua l'azione più bella
della partita, conclusa dall'acrobazia del Bomber di coppa, in cui si
esibisce in un dribbling ubriacante condito da doppio passo e cambio
di direzione repentino con tanto di cross al bacio. PREZIOSO!
MR.
PLACIDI: VOTO 6,5. La notizia
che rimbalza d'oltremanica dell'esonero di Mourinho e le sirene delle
panchine italiane di serie A, sembrano non interessarlo più di
tanto, mentre studia la formazione e compra un vocabolario d'inglese
maccheronico. Al solito prepara con spirito maniacale la partita come
fosse una finale, ripassando gli schemi e meditando un ampio
turnover. Compie
scelte coraggiose, mettendo in panchina alcuni dei suoi uomini più
incisivi, rivoluzionando centrocampo e attacco e regalando momenti di
gloria a coloro che con serietà lo stanno seguendo ciecamente dal
ritiro di Alba Adriatica e che finora hanno trovato poco spazio.
Resiste addirittura alla tentazione di spogliarsi e schierarsi
titolare, temendo che Brunetti, Amato e Leonardi gli buchino le ruote
della Mini. Purtroppo per lui gli avversari si presentano in 10
brandendo bandiera bianca e sperando di non essere passati per le
armi supplicandogli clemenza. Lui che il significato della parola
clemenza non sa neppure cosa sia gli scatena i suoi panzer
d'attacco, scioglie un affamatissimo Amato a centrocampo, tenuto
rigorosamente tutta la settimana a pane e tibbie e scatenando il
tornado Porcelli sulla fascia destra. Le marcature portano la firma
delle sue scelte e lui gongola gioendo per il passaggio del turno.
Quando scopre che Telecom e i Geometri sono usciti dalla coppa a
stento trattiene l'orgasmo, meditando un clamoroso duplete
e controllando on line
sul contratto un eventuale premio produttività ma scoprendo solo che
non ha ancora ricevuto il bonifico di Dicembre. Conclude imbattuto il
2015 giurando ancora una volta fedeltà alla causa degli Architetti e
contemporaneamente inviando per conoscenza il CV ad Abramovich,
dopotutto non si sa mai. REAL
SPECIAL-ONE!
FABIANI:
VOTO 6.5. Menzione speciale
per il redivivo centrale degli architetti, tenuto lontano dai campi
da problemi fisici dovuti, dicono le malelingue, all'età e
all'andropausa. Entra nella ripresa a risultato acquisito con
atteggiamento concentrato e guardingo, spazzando tutti i palloni che
gli capitano a tiro sul baldacchino della Basilica di San Paolo manco
la squadra fosse nei minuti di recupero e stesse vincendo 1-0, roba
che in confronto Rudiger sembrerebbe Bonucci. Al quarto pallone
spazzato senza pietà nel laghetto dell'Eur viene probabilmente
redarguito da Amato e inizia a giocare la palla con maggiore
serenità. Per essere la sua prima uscita dopo tanto tempo passato ai
box si comporta egregiamente mettendo minuti preziosi sulle gambe e
proponendosi come valida soluzione nello scacchiere di Mr Placidi.
BENTORNATO SENATORE!