Geometri Roma - Architetti Roma Calcio 1:3
Reti Architetti: Marco Ridolfi, Marco Rodolfi (R), Daniele Vigliotti
Reti Architetti: Marco Ridolfi, Marco Rodolfi (R), Daniele Vigliotti
IL PAGELLONE
MIRANDA:
VOTO 5.5. Si interrompe la striscia
positiva del portiere degli architetti, che non subiva gol da un numero
imprecisabile di partite e che mette fine alla legenda metropolitana che il
Francio sia sfigato. Viene immediatamente chiamato agli straordinari con la
speranza che pari il rigore un po' troppo frettolosamente e generosamente fischiato
contro le camisetas blanca. Palla da una parte Miranda
dall’altra. Incolpevole sul rigore mostra molte incertezze sui rilanci dal
fondo che, a differenza delle ultime uscite, non arrivano neppure a metà campo:
deja vu. INVOLUTO!
MADONNA:
VOTO 5.5 Viene schierato titolare in uno dei crocevia
di stagione seppure non goda troppo dei favori di Mr. Placidi che è dall'inizio
dell'anno lo chiama San Francesco, tanto che le malelingue dicono che stia
pensando di prendere i voti. Pronti via commette una ingenuità colossale che
poteva costare una stagione: fallo in area sul n. 9 avversario e calcio di
rigore. A fine primo tempo viene brutalizzato da Mr Placidi un versione Nightmare che gli piomba addosso come
una furia e lo insulta così tanto da fargli scendere persino una lacrima. ATTERRITO!
D’INVERNO:
VOTO 6.5. I geometri giocano palla lunga e
pedalare ed hanno come unico punto di riferimento il n. 9 che si muove lungo
tutto il fronte d’attacco ma che sembra prediligere gli spazi invitanti che si
creano tra Porcelli e Madonna. Mancandogli un avversario da frollare, decide di
dedicarsi all’impostazione della manovra con risultati apprezzabili. Per il
resto buone chiusure e tanta sostanza. COLONNA!
PORCELLI:
VOTO 5.5 Era tutta la settimana che sembrava non
essere lui, privato di quell’allegria e quel sorriso che di solito lo
accompagnano. Arriva al campo scuro in volto, poi quando si accorge di dover
marcare il n. 9 avversario gli monta la rabbia e inizia a sbavare come fosse
affetto da lyssavirus (virus della
rabbia ndr.). E’ nervoso oltremodo e sfoga il suo nervosismo alternando imprechi
e minacce ai compagni (vedi il povero Febbraro, già alla seconda volta, ndr.)
ma soprattutto giocando con fretta tutti i palloni che gli capitano a tiro,
mancando di precisione. Ha anche una occasione ghiottissima al primo tempo sugli
sviluppi di un calcio di punizione ma la spreca banalmente incartandosi su se
stesso che neppure Mattia Destro in giornata no ci riuscirebbe. Paradossalmente
il suo merito maggiore è quello di far espellere il n. 9 avversario abbozzando
alla pizza ricevuta, dando la possibilità alla propria squadra di giocare in
superiorità numerica per tutto il secondo tempo. IRRASCIBILE!
VIGLIOTTI
MOMMO: VOTO 6. Schierato nel ruolo di interno
destro di centrocampo in cui è stato innalzato a titolo di “Javier”, gioca una
partita di sostanza peccando però di precisione in fase di impostazione. Finora
il Mommo era stato sempre elogiato per la sua forza fisica, poi dopo essere
stato ridicolizzato dal fratello minore in partitella in un contrasto che lo
aveva visto volare come un palloncino ad elio, si era dedicato in settimana
alla visione dei video di Pirlo su youtube. Contro i geometri tenta di emulare
il regista bianconero: il risultato? I lanci per i compagni raggiungono
raramente il destinatario e spesso la linea del fallo laterale causando i
calcoli biliari a Mr. Placidi. PIEDE
RUVIDO!
FEBBRARO: VOTO
5.5. (quasi 6 tendente al 6 e mezzo) Primo tempo
privo di squilli offensivi con qualche amnesia difensiva: tentativi fantasiosi
di lancio in profondità. A fine primo
tempo è il più insultato dello spogliatoio (al pari di Madonna), manco fosse
colpevole del momentaneo svantaggio, e viene additato come “Pippa”. Fortunatamente
lui ha un ego spaventoso e quindi non sia abbatte anzi trova gli stimoli giusti
per tornare in campo nel secondo tempo e giocare una buona seconda frazione di
gioco. Prova anche la sortita offensiva con due tentativi da fuori area che
però centrano le macchine parcheggiate nel parcheggio antistante il campo. CAPRO
ESPIATORIO!
TAVANIELLO:
VOTO 6.5. Nelle ultime settimane era stato poco
presente agli allenamenti per problemi fisici e non poteva essere in perfetta
forma. Il modulo 4-1-4-1 lo esalta perché è libero di impostare a piacimento senza
aver timore di scivolare sui pezzi di nduja lasciati dal compagno di reparto
(chi vuol capir capisca) assente causa infortunio. Buona gara, fatta di
geometrie essenziali e pulite. A fine primo tempo raccoglie i pezzi del puzzle
dei compagni di squadra dopo il passaggio dell’uragano Placidi, facendo le veci
di un Porcelli in versione Lupo solitario, risollevando il morale della squadra
ed ergendosi a capitano pro-tempore. La squadra si ricompatta e sotto la sua
guida ritrova gioco ed armonia. LEADER!
ALFIERI:
VOTO 5.5. La barba è ricresciuta eppure dell’Alfiere
ammirato nella prima parte della stagione ancora sembra non essere ritornato.
Gioca un primo tempo facendosi trovare troppo spesso fuori posizione,
improvvisandosi falso nueve. Al
secondo tempo ritrova la posizione ma manca di precisione sottoporta. Ad un
giocatore con la sua tecnica non è permesso sbagliare certi tiri a pochi passi
dal portiere. SPRECONE!
AMATO: VOTO
6. Viene inserito nel secondo tempo per dare
freschezza al centrocampo. In realtà lui che è avvezzo alle battaglie rimane disorientato
dalla mancanza di avversari con cui duellare e, rassegnato si dedica
all’impostazione con risultati soddisfacenti. METRONOMO!
COLASANTO:
VOTO 6. Buono il suo approccio alla partita. Entra
nel secondo tempo con il solito brio e dinamismo, dando il proprio contributo
in termini di spinta propulsiva. Prezioso anche in fase difensiva con
ripiegamenti. Mezzo secolo e non sentirlo. HIGHLANDER!
LEONARDI:
VOTO SV. Pochi minuti e pochi palloni giocati per
poterlo giudicare a dovere.
VALLEROTONDA:
VOTO 6.5. Dopo tante critiche da finalmente segnali di
risveglio. Il “bello addormentato” è attivo sul fronte offensivo, proponendosi
con continuità sia nel primo che nel secondo tempo come costante spina nel
fianco. Manca però di concretezza al momento di servire ai compagni il tap-in vincente o trovare egli stesso la
via del gol. Calci d’angolo da rivedere però tanto spirito di sacrificio e
tanta corsa. REDIVIVO!
RIDOLFI:
VOTO 8. Nella partita psicologicamente più difficile,
è surreale che sia il Sovrano Grande Ispettore Generale (per chi non lo sapesse
è il 33° e ultimo grado della Massoneria) a tirare via le castagne dal fuoco. Febbraro in versione Cassandra aveva predetto
che sarebbe stato proprio lui a decidere l’incontro e così è stato. Già al
primo tempo aveva dato segnali di partecipazione al gioco e voglia di rivincita
nei confronti di chi ormai lo considerava solo la versione bora di “Brontolo”. Al secondo tempo decide
l’incontro con un primo gol da rapinatore d’area sul secondo palo (non
rinunciando comunque alla vena polemica sottolineando che in realtà lui non
avrebbe dovuto trovarsi là) e con un rigore procurato e trasformato che regala
il vantaggio agli architetti e fa esplodere di gioia tutta la panchina,
allenatore compreso. Lo hanno aspettato e finalmente è tornato. GODOT? NO GODO!
ALLOCCA:
VOTO 6.5. La relazione con l’ex di CR7 e la brutta prestazione offerta contro AFH sono
soltanto un pallido ricordo sbiadito. In miglioramento rispetto all'ultima
prestazione, ritrova in una delle partite più importanti della stagione sia gli
spunti che finora lo avevano incoronato come Re di Borbone sia l’amore (si mormora un flirt con la cantante
Rihanna). Gioca un primo tempo diligente cercando di mantenere la posizione e
di spingere in profondità. Esce per un
risentimento muscolare, coccolato da Mr Placidi con le fans che rimangono col fiato sospeso per
l’entità dell’infortunio del loro beniamino. IN RIALZO!
VIGLIOTTI
MICIO: VOTO 8.5. Lasciato in panchina a causa di
una contusione all’alluce del piede che lo affligge da un paio di settimane,
viene inserito nella seconda metà del secondo tempo per dare peso al reparto
offensivo e preparare l’assalto finale al fortino dei geometri. La sua entrata
in campo ricorda un po’ la scena di del film “Ace Ventura l’acchiappa animali” quando in sella a un monster truck insegue i nemici gridando
“perché nessuno vuole giocare con meee??!”.
Gioca una partita come Fabio Borini dei bei tempi col coltello fra i denti, da
dell’andiccappato al terzino avversario, insegue tutti quelli presenti al
comunale di Torre Angela perfino quelli che stavano montando in auto per
tornarsene a casa. E' devastante e da una delle sue scorribande offensive nasce
il pareggio degli architetti: discesa prepotente sulla fascia e cross col
contagiri sul secondo palo per l’accorrente Ridolfi. Segna il gol della
certezza con una azione personale e con freddezza batte l’estremo difensore
avversario, correndo verso la panchina avversaria e facendo il segno
irriverente dell’orecchio come Hulk Hogan, pure se in panca erano rimasti solo
due accompagnatori e un dirigente che stava raccogliendo i fratini: senza
pietà. CICLONE!
MR. PLACIDI:
VOTO 6. Chissà quali filmati di Velasco si vede lui, che
cita quello dell’alzatore e dello schiacciatore, mandando un messaggio neppure
tanto velato al suo pupillo-massone Ridolfi, e poi si comporta come un ibrido
tra Trapattoni al Bayern, Capuano dell’Arezzo e Daimon del cartone “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo”.
Comunque. Che è teso lo si capisce già dalla formazione, quando da
i compiti così velocemente da non far capire a nessuno chi deve fare cosa. Per sua
fortuna sono sempre gli stessi compiti e quindi ognuno sa cosa deve fare.
Non sa chi far giocare in porta fino all’ultimo tanto che per
decidersi si affida alla capacità dei propri portieri di prepararsi la borsa
chiedendo a Miranda una serie di indumenti improbabili presenti all’interno
della sua. Alla fine decide di schierarlo titolare dopo avergli detto per tutta
la settimana che avrebbe scaldato la panchina, scontentandoli apparentemente
entrambi.
Sbaglia la persona a cui affidare il discorso pre partita,
sorteggiando il buon Empler che riesce nell’arduo compito di far peggio di
Porcelli Jr, Iannuzzi e Gagliostro messi assieme.
Nell’intervallo tocca il fondo: entra come una furia, sbrana in
primis il povero Febbraro indicandolo come Pippa vera, poi violenta una borsa
davanti agli occhi di tutta la squadra, poi fa piangere Madonna accusandolo di
fargli i dispetti in campo, poi zittisce malamente Vigliotti e prima di uscire
dallo spogliatoio insulta i restanti giocatori definendoli delle merde. Ma
siamo sicuri che si ispiri proprio a Velasco questo allenatore?
Tuttavia in maniera totalmente inaspettata il suo sproloquio
verbale carica alcuni dei suoi giocatori che al rientro in campo appaiono
trasformati e ritrovano grinta e determinazione ribaltando il risultato e
raddrizzando i binari di un treno che sembrava stesse per deragliare
irreparabilmente. Infine i suoi cambi sono azzeccati, fra tutti quello di
Vigliotti Micio.
Mancano 4 partite alla fine del campionato, riuscirà l’Ammiraglio
Placidi a portare al porto designato la nave degli architetti? Riuscirà a
mantenere i nervi saldi e la mente lucida? Speriamo di si, le probabilità che
ci scappi il morto sono altissime. Madonna e Febbraro sono avvisati. HANNIBAL THE CANNIBAL!
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