IL PAGELLONE
MIRANDA:
VOTO 6. Partita diligente ma priva di particolari
impegni per l’estremo difensore degli architetti che inanella l’ennesima
partita positiva e priva di gol. Seppur poco impegnato si fa trovare pronto
nelle uscite e soprattutto sull’unico tiro pericoloso della compagine Alitalia,
un tiro all’angolo basso sinistro da parte del n. 9 avversario. Lui lo para con plasticità,
strizzando l’occhio ai fotografi, lasciando lo 0 alla voce gol subiti anche se
verrà ricordato più per l’accostamento della sua persona alla figura del nano
ottomano combattente in piedi su uno sgabello. Lui non la prende bene e cerca
di farsi giustizia da solo a suon di minacce. IRRITATO!
D’INVERNO:
VOTO 7. La partita è importantissima e lui si fa
trovare pronto e concentrato, non rinunciando alle sue peculiarità, alternando
chiusure puntuali a minacce di morte. Poche sbavature e tanta sostanza, comanda
la linea difensiva con grande personalità ed esperienza. Ha un carattere
burbero eppure ad ogni partita stringe nuove amicizie, ovunque va trova nuovi
amici. Chiedere al n. 7 dell’Alitalia che viene ammansito a dovere già nel
primo tempo, a suon di imbruttite e contrasti vigorosi, tanto da venirlo a
salutare a fine partita cercandolo negli spogliatoi, cercando il suo perdono. DURO!
CAPPELLI:
VOTO 6.5. Prestazione di sostanza da parte
del Professore che quando viene schierato è garanzia di affidabilità, ancor più
come centrale di difesa che è il ruolo che lui predilige. Il suo diretto
avversario, ha forse la metà degli anni del prof. eppure la differenza in campo
non si sente minimamente. Chiusure precise, anticipi e anche qualche bel
calcione ben assestato è il programma giornaliero della lezione. SOLIDO!
VIGLIOTTI
MOMMO: VOTO 6. Forse non è nel suo miglior
periodo dal punto di vista del rendimento, ma non dal punto di vista
dell’impegno, infatti ci mette la solita abnegazione e il solito vigore. Soffre
un po’ la manovra offensiva della propria squadra che si sviluppa
principalmente sulla sinistra e che raramente gira il pallone anche sulla
destra, relegandolo ai soli compiti difensivi e privandolo di gioiose discese. Inizia con qualche difficoltà ma cresce
alla distanza, limitando le scorribande avversarie e giocando una partita
accorta. TRASCURATO!
FEBBRARO: VOTO
7. Inizia così così sbagliando qualche
appoggio e lancio e facendosi trovare fuori posizione in un paio di occasioni,
costringendo D’Inverno agli straordinari. Poi cresce progressivamente, in
particolare nella spinta offensiva e verso la fine del primo tempo fa l’assist
del momentaneo 1-0 con un dribbling fulminante degno del miglior Denilson
verdeoro, offrendo ad un ispirato Allocca l’assist al bacio che lui è
bravissimo a concretizzare in rete girando dal limite. Il resto della sua
partita è in crescendo, fino a che sulla sua fascia non si scorge più nessuno. CARIOCA!
TAVANIELLO:
VOTO 5. Partita strana quella del centromediano
degli architetti che non è in forma e soffre il centrocampo avversario più del
dovuto. Un po’ per la presenza nello stesso ruolo di un centrocampista dalle
caratteristiche simili, un po’ per la qualità del centrocampo dell’Alitalia,
unica vera arma degli avversari. Il tutto condito da un caldo inspiegabile
fuori stagione che lo fa sudare oltremodo, manco stesse dentro una sauna. Sta
di fatto che non imposta come sa e sembra essere poco lucido nei momenti
decisivi, tanto da costringere Mr. Placidi a chiedergli se ce la fa e a
sostituirlo ad inizio secondo tempo alla prima occasione utile. SVUOTATO!
GAGLIOSTRO
VOTO 6.5. Bello il suo discorso pre-partita,
toccante, che qualcuno ha paragonato per profondità solo a quello di Steve Jobs
agli studenti dell’Università di Stanford. Premiato con la fascia di capitano
per l’assenza dovuta a squalifica del Porcellone nazionale, sente forse troppo
l’onere della fascia non riuscendo a impostare come al solito, pestandosi i
piedi più di una volta con il compagno di reparto Tavaniello. Quando però
inizia a infuriare la battaglia e il clima in campo si fa incandescente gli
sale il livello di nduja nel sangue ed esce fuori il Calabrese che è in lui:
gomitate, minacce e imbruttite. Roba che Strootman a confronto sembrerebbe un
chierichetto. Gli avversari se lo guardano perplessi anche perché non capiscono
una sola parola di ciò che gli esce dalla bocca. MALAVITOSO!
ALFIERI:
VOTO 6. Partita non semplice anche per il
longilineo centrocampista degli architetti. Il primo tempo è battagliero ma
trova pane per i suoi denti. Non è dinamico come al solito e anche la qualità
dei palloni che tocca non è quella a cui ha abituato la squadra. Forse il processo di ricrescita della barba è troppo
lento e al momento non è né carne né pesce. SANSONE!
AMATO: VOTO
6. Viene inserito con l’ordinativo di spezzare
le trame di gioco offensive e fare diga davanti alla difesa. Ha licenza di uccidere,
manco fosse 007 e lui si dedica con passione al compito affidatogli, braccando
gli avversari come fosse il lupo della steppa. PREDATORE!
LEONARDI:
VOTO 6. Schierato al secondo tempo, entra nella fase
calda del match, quando ormai le parole e le zampate volano alte come gli
aquiloni. Gioca bene i palloni che gli capitano sebbene il match sia diventato
più fisico che tecnico. Ha il grande merito di andare difendere il proprio
compagno di squadra, mettendo a posto il n. 10 avversario, reo di aver attaccato
senza un valido motivo il povero Busà accusandolo ingiustamente di avergli
rifilato un calcio di troppo. Lui lo difende dicendo: “ma che te la prendi con
un regazzino?”. Busà che anagraficamente segna almeno un pezzo da 30 sulla
carta d’identità lo guarda perplesso ma con gli occhi che gli brillano mentre
osserva estasiato il suo salvatore. SUPEREROE!
BUSA’: VOTO
6. Viene lanciato nel finale e pur mancando solo
pochi minuti alla fine ci mette l’anima e pressa tutti quelli con la palla
manco fosse un cucciolo al parco. Purtroppo viene frainteso e diventa vittima
di bullismo da parte del n. 10 di Alitalia che gli acciacca i piedi in
retromarcia, roba che neppure una pessima ballerina ci riuscirebbe. Per sua
fortuna interviene super-Leonardi a difenderlo con tanto di bianco destriero. BAMBI!
IANNUZZI:
VOTO 6.5. Entra nel secondo tempo e ha il merito di
servire con un assist delizioso il pallone per il gol della sicurezza del 2-0.
Si fa notare anche per un liscio clamoroso, nel tentativo di lanciare un
proprio compagno in profondità, roba che difficilmente neppure nelle migliori
balere della Romagna si vedrebbe. Nel complesso partita generosa, fatta di
corsa, sacrificio e qualche passaggio d’esterno di troppo. Verrà sicuramente
ricordato per il contributo dato durante il discorso pre-partita dell’amico
Gagliostro, roba da Gianni e Pinotto. ORATORE!
VALLEROTONDA:
VOTO 5. Quattro partite in 10 giorni sono tante per
tutti e lui aveva già dato segnali di scarsa lucidità nella partita di coppa in
cui era stato arginato senza troppi problemi da uno che, almeno dall’aspetto,
sembrava più idoneo a giocare una partita di majong che una di pallone. L’effetto
degli steroidi sta svanendo e lui nelle ultime due partite è tornato ad essere
un giocatore spento, privo di idee e spunti di livello. Ha come diretto
avversario un bimbo di 18 anni senza particolari qualità, eppure non lo salta
quasi mai. Le azioni che fa non sono mai pulite e Mr. Placidi decide di
sostituirlo a inizio secondo tempo preferendogli forze più fresche o persino
una scrivania con tanto di sedia. IMMOBILE!
RIDOLFI:
VOTO 5. Non ha il ritmo partita nelle gambe, eppure a
fiato da vendere. Peccato che lo utilizzi per lamentarsi di tutto e di tutti
piuttosto che correre: dei compagni che non gli danno la palla, degli scarpini
troppo stretti, del caldo, degli avversari che lo maltrattano, dell’arbitro che
non gli fischia nulla. Parla praticamente sempre sbuffando e sentenziando sugli
errori altrui e sulle mancate opportunità. Gioca un primo tempo sbagliando molti
appoggi e incartandosi in un dedalo di dribbling senza capo ne coda. Per ora
tutti lo incoraggiano e lo spronano, aspettando che torni il giocatore ammirato
in alcune partite, ma che per ora sembra uno strumento stonato in un’orchestra
ben affiatata. TROMBONE!
ALLOCCA:
VOTO 8. Sono settimane che il suo profilo facebook
viene visitato da Irina Shayk che cerca di consolarsi dopo la rottura della
love story con CR7, eppure lui rimane concentrato sull’obiettivo della
settimana. Venerdì aveva contattato il gruppo per parlare di lavoro e aveva rimediato
più prese per il culo lui che Valerio Scanu sui social. L’unica risposta sensata
la ottiene da Febbraro, krumiro per abitudine e subappaltatore per vocazione
che gli promette un APE scontato in caso di doppietta. Casualmente i due gol
portano la sua firma. Tiro fulminante su assist dello stesso Febbraro al primo
tempo e dribbling sul portiere in uscita per il secondo gol. Per il resto ottima
partita fatta di corsa muscoli e colpi di testa. MERCENARIO!
CIAFFI: VOTO
6. Seconda apparizione del neo acquisto degli
architetti che però non impressiona al pari della precedente uscita. Gioca una
gara dignitosa senza acuti né BOA!
PORCELLI JR.:
6. Entra nel secondo tempo e prova a dare il
suo contributo. In parte ci riesce con accelerazioni e buone coperture, in
parte non riesce a spingere come nelle ultime uscite. Nel complesso positivo. IN CRESCITA!
MR. PLACIDI:
VOTO 7. Voci di corridoio lo indicano come successore
sulla panchina di Alitalia che vorrebbe allestire una squadra che possa puntare
al titolo il prossimo anno. Si dice che gli abbiano anche promesso uno sconto
del 30% sui voli nazionali e del 20% su quelli internazionali in partenza da
Fiumicino. Lui però abita a due passi da Ciampino e se non gli includono le
partenze da lì l’affare salta, staremo a vedere.
E’ forse la partita più difficile da preparare per il Generale
degli architetti che già alla partita di andata ha dovuto lasciare punti
preziosi contro l’agguerrita compagine verde dell’Alitalia calcio. L’Alitalia
infatti naviga tranquilla verso una salvezza pressoché certa e rappresenta una
variabile imprevedibile del campionato. Riesce a limitare il raggio d’azione
del centrocampo degli avversari, unico vero punto di forza di questa squadra,
con Tavaniello e Gagliostro, concentrando il proprio gioco offensivo sulle
fasce, in particolare la sinistra, dove da direttive ai terzini di spingere
forte offensivamente per creare la superiorità in quella porzione di campo. Le
sue scelte lo premiano in particolare sull’azione del primo gol.
Una leggenda metropolitana dice che a fine partita Ezio Sella sia
andato da lui chiedendogli un autografo e lui abbia risposto mi spiace mister
ma so daaLazio. Sarà vero? IRRIDUCIBILE!
Nessun commento:
Posta un commento