IL
PAGELLONE
MIRANDA:
VOTO 6.5 Partita di normale
amministrazione per l’estremo difensore degli architetti, poco
impegnato per gran parte della partita. Buoni rinvii dal fondo che
arrivano fino al centrocampo e oltre, alla faccia delle prese in giro
di Mr. Placidi e compagni. E’ determinante sull’unica vera
occasione della squadra avversaria, quando il n. 7 avversario viene
lanciato a rete e tenta un pallonetto a tu per tu col portiere degli
architetti, che invece di abboccare alla finta rimane reattivo in
piedi e gli schiaccia in faccia il pallone con un movimento di
braccia degno di un giocatore del NBA. GUARDIANO!
PORCELLI
M.: VOTO 7 I clienti di
giornata non spiccano né per simpatia né per lealtà sportiva, lui
non abbocca alle provocazioni e si tiene costantemente concentrato
sull’obiettivo 3 punti. Impareggiabile al solito sulle palle alte
non concede spazio alle iniziative degli attaccanti avversari,
anticipando con puntualità e pulendo l’area nelle rare situazioni
di peridolo. Doveva farsi perdonare l’assenza ingiustificata per
essere rimasto a casa a vedere Sassuolo – Roma martedì sera, beh
diciamo che ci è riuscito anche se la fascia da capitano è una
preda ambita e lui ha esaurito i bonus. DECISO!
MADONNA:
VOTO 6. Entra in campo al
posto di un nervosissimo D’Inverno, per evitare che la squadra
degli architetti rimanga in 10 e per dare ancora più centimetri alla
difesa, per porre fine all’unico tema offensivo dell’ADG, la
palla lunga e pedalata. Come entra al centravanti avversario viene un
quasi colpo, perché capisce che da lì i poi non ne prenderà più
uno di testa (laddove prima l’avesse mai presa). Gioca una partita
corretta e accorta con un’unica sbavatura che però grazie al
reattivo Miranda non cambia l’andamento e le sorti della partita.
CORRAZIERE!
D’INVERNO:
VOTO 5. La partita è ad alto
contenuto di nervosismo e lui decide di stemperare il clima buttando
metaforicamente parlando, una tanica intera di benzina sul fuoco. I
suoi modi bruschi sono rinomati, ma di solito trovano avversari
intelligenti e che come si direbbe a Napoli, “tengono famiglia”,
che di solito gli girano al largo e ne evitano addirittura lo
sguardo. In questo caso trova pan
per focaccia nei numeri 7 e 11
avversari, evidentemente avvezzi alle minacce e alle battaglie
fisico-psicologiche. Ha un modo decisamente originale di festeggiare
il gol del vantaggio siglato dal Valle, invece di abbracciare i
compagni decide di abbracciare la faccia del 7 avversario con una
cinquina che trasforma la partita in una corrida e che per mera
fortuna non viene ravvisata dell’arbitro, che ne avrebbe
sicuramente causato l’espulsione lasciando in 10 gli architetti in
una partita fondamentale. Alla minaccia ricevuta “ti voglio vedere
piangere” detta dal n.7 avversario lui sorride rispondendo “basta
che mi costringimi a vedere la saga Twilight”.
AVVELENATO!
VIGLIOTTI
MOMMO: VOTO 6. Inizia la
partita sbagliando alcune palle semplici, un appoggio e una suolata
che non trova il pallone e finisce in out. Cresce col passare dei
minuti, raddoppiando le marcature e facendosi trovare pronto a
qualche scorribanda sulla fascia destra. Per il resto gioca una
partita ordinata, meno brillante del solito, ma pur sempre positiva.
STAZIONARIO!
ROSSI
PAOLO: VOTO 6. Partita di
commiato per il terzino sinistro degli architetti con tanto di giro
d’onore e ritiro della maglietta con tanto di numero, come si è
soliti riservare agli eccellenti, con lui Baresi e Maldini. Entra nel
secondo tempo in una sorta di staffetta metaforica con Febbraro che
per look e numero d’imprechi ne ricorda le fattezze (che chi
direbbe la fattanza). Lascia negli occhi di tutti l’immagine delle
sue giocate ma soprattutto l’immagine delle sue ciappe mostrate
fieramente al vento, prima di tasferirsi a Londra dove quelli del
RIBA lo aspettano a braccia aperte nelle loro fila, forse non sapendo
bene cosa gli aspetta. ONCE
ARCHITECT, ARCHITECT FOR EVER!
FEBBRARO:
VOTO 6.5. Prima dell’inizio
della partita stringe la mano a Vallerotonda presentandosi con la
speranza che stringendo amicizia gli passi almeno una volta il
pallone ed è così. Almeno due cross su calcio d’angolo battuto
corto tra i due. Si fa notare per un tunnel ai danni del giocatore
più qualitativo degli avversari, che esegue come simbolo come per
lanciare un messaggio di risposta a Mr Placidi che lo accusava di
avergli tentato una busta in allenamento e lo aveva minacciato di
gambizzarlo. Per il resto la solita partita accorta, fatta di buone
giocate e qualche discesa sulla fascia che, come al solito diventa il
deserto dei Tartari, e lui troneggia nel deserto.
SOLITARIO!
TAVANIELLO:
VOTO 6.5. Partita ordinata del
faro degli architetti che per la serie “ubi
maior minor cessat” (“dove
c’è un maggiore il minore cessa” per chi non masticasse di
locuzioni latine) si dedica più al lavoro sporco e a tenere la
posizione piuttosto che dedicarsi all’impostazione e alle
incursioni offensive. Ha conoscenti nella squadra avversaria ed
essendo compagno di squadra e amico di D’Inverno, ha qualche
imbarazzo nel “difendere” quest’ultimo nel parapiglia generale
che ne segue dall’accusa abbastanza fondata di aver colpito a palla
lontana un avversario reo di averlo provocato. Lui sfoggia tutta la
sua diplomazia e lo difende alla Keanu Reeves in giacca e cravatta
nel celebre film con Al Pacino. AVVOCATO
DEL DIAVOLO!
GAGLIOSTRO
VOTO 7.5. Mr. Placidi punta
molto su questo ragazzo che ricorda un po’ Aquilani ai tempi della
Roma. Da una parte per le caratteristiche tecniche del giocatore,
elevate per il livello medio di questo campionato, dall’altra per
le movenze lente ed eleganti, ma soprattutto per le sue
caratteristiche fisiche che lo rendono fragile come una porcellana e
che costringono spesso lontano dai campi per diverso tempo. Ottima
comunque la sua partita, condita di giocate di alto fattura, tra cui
l’assist con cui manda in gol per la seconda segnatura
Vallerotonda, lancio di trenta metri a cambiare fronte di gioco,
tanta roba. Le malelingue dicono che in realtà faccia finta essere
infortunato e che si sia fatto fare il certificato medico dallo
stesso medico di Knowankwo Kanu per permettersi di avere il venerdì
sera libero, per poter fare le serate alcooliche di cui va tanto
fiero e che a lui piacciono tanto. MALATO
IMMAGINARIO!
ALFIERI:
VOTO 6.5. La scorsa settimana
si è presentato senza barba e nessuno l’ha salutato all’arrivo,
non tanto per la delusione quanto per l’impossibilità di
riconoscerlo. Per fortuna sta ricrescendo velocemente e questo ne
permette l’individuazione in mezzo al campo e quindi di servirlo
con puntualità. E’ l’organizzatore del gioco del centrocampo,
non tanto nell’accezione di regista, quanto di sapiente pulitore di
palle sporche e di geometrie, una sorta di Strootman per semplicità
di gioco e intelligenza tattica, ma col fisico di un soffiatore di
minestrine. Ha anche lui delle antipatie nella rosa avversaria per
vecchie ruggini accumulate nel corso degli anni, ma per fortuna le
trascura per rendersi utile alla squadra con umiltà e
professionismo. LAVATRICE!
AMATO:
VOTO 5.5. Nel finale di
partita viene mandato in campo il Pitbull del centrocampo, il Medel
degli architetti, il figlio di Zangief di Street Fighter, insomma il
buon Antonio con la richiesta di mordere le caviglie avversarie e di
pressare come un ossesso. Lui non riesce a interpretare il pensiero
dell’allenatore riuscendo solo a concentrare su di se gli ultimi
insulti rimasti in gola a Mr. Placidi, che lo accusa di non pressare
a dovere e di arretrare eccessivamente il baricentro della squadra.
INSULTATO!
BRUNETTI:
VOTO SV. Entra nel secondo
tempo e dopo pochi minuti di gioco deve arrendersi ad un infortunio
muscolare. Ingiudicabile. A lui vanno gli auguri di pronta guarigione
di tutta la squadra. INBOCCALLUPO!
VIGLIOTTI
MICIONE: VOTO 7. Scontrosa,
sgarbata, antipatica, battagliera. Quando la partita ha queste
caratteristiche portate il Micio con voi. In un passaggio del De
bello gallico di Cesare è
scritto: “se devi incontrare
un nemico mandagli un messaggero, se devi muovere guerra mandagli un
micione”. Non solo batte e
combatte, facendo ammonire mezza difesa buscando più calci della
gamba di un fidanzatino sotto al tavolo alla prima cena i genitori di
Lei, ma ha anche la lucidità e la qualità di servire splendidamente
Vallerotonda sul filo del fuorigioco e servirgli l’assist per il
gol del vantaggio. CONDOTTIERO!
VALLEROTONDA:
VOTO 7.5. Lascia da parte le
fiale di Febbraro che gli creano solo movimenti tellurici del basso
ventre a favore di nandrolone ed Epo e i risultati migliorano
decisamente (e grazie). Inizia la partita al suo solito, sembrando
avulso dalla manovra e in giornata no, facendosi infilare e
anticipare da uno che avrà quasi vent’anni più di lui e il
decuplo dei capelli bianchi. Lui che è ragazzo educato e rispettoso
gli cede sempre il passo e gli cede pure il posto a sedere
sull’autobus. Poi quando il terzino avversario non lo ringrazia ci
rimane male e decide di vendicarsi rovinandogli la giornata. In due
occasioni infatti gli scappa e piazza un uno-due micidiale: tiro sul
primo palo al primo tempo su lancio a tagliare del Micio nazionale e
tiro incrociato sul secondo palo al secondo tempo su lancio
sventagliato di Gagliostro. Decide l’incontro con due gol-sentenza
ricevendo i complimenti perfino dal suo più accanito critico
(Febbraro), con tanto di foto ricordo e costringendolo a dargli
finalmente una votazione positiva. SENTENZA!
ALLOCCA:
VOTO 6.5. Prima della partita
ha al solito un bel da fare per firmare autografi, rilasciare
interviste e fotografie ai fans accorsi al Comunale Cotral di via
della Vasca navale. Entrato nello spogliatoio viene anche lui dopato
a dovere da un Febbraro in versione pusher
che gli rifila la stessa sbobba che da a Valle da un po’ di tempo.
Il risultato è che è tarantolato e a tratti ha anche qualche tic.
Ricorda per movenze e dopamina nel sangue Keita della Lazio, con un
doppio passo degno del miglior Garrincha. Però tutta questa
estrosità e dinamicità non viene messa sempre a servizio della
squadra e a tratti diventa ridondante, a tratti un po’ irritante.
Un po’ come i dribbling di Ridolfi che nonostante le serpentine in
dribbling si ritrova quasi sempre allo stesso punto di partenza,
manco stesse facendo il gioco dell’oca. Nel primo tempo sbaglia un
paio di gol facili facili peccando di egoismo, nel secondo tempo
invece si mette a disposizione dei compagni giocando una buona
partita distribuendo un buon numero di palloni preziosi.
IMBIZZARRITO!
CIAFFI:
VOTO 6. Esordio stagionale per
uno degli ultimi colpi del mercato di gennaio degli Architetti Roma
Calcio. Giocatore d’esperienza del reparto offensivo ha di positivo
un evidente conoscenza del gioco del calcio e di negativo una longeva
amicizia con Ridolfi e Mr. Placidi. Non esattamente il miglior
biglietto da visita. Entra e si da’ da fare mostrando buona visione
di gioco e senso della posizione, quando però la partita ormai non
sembra avere più tante emozioni da regalare. Nel complesso discrete
sponde anche se gioca perlopiù trotterellando come Seedorf non
cambiando mai di passo. BOA!
PORCELLI
JR.: 6.5. Entra nel secondo
tempo e gioca una partita diligente sfornando cross a ripetizione
fino ad addirittura meritarsi l’onore di calciare un calcio
d’angolo, proprio lui che a inizio stagione era stato additato più
volte di indossasse gli scarpini al contrario. Migliora a vista
d’occhio e sicuramente sarà una pedina preziosa per le prossime 4
partite in 10 giorni. IN
CRESCITA!
MR.
PLACIDI: VOTO 7. E’
costretto a preparare la partita in un clima difficile all’interno
dello spogliatoio, dovendo far fronte alla loggia Massonica messa in
piedi da Ridolfi e Co., in polemica aperta con l’allenatore e che
può annoverare tra i propri tesserati diversi senatori del calibro
di Fabiani, Fiorini, Rossi, uno dei Vigliotti, Cannone, Brunetti,
metà di Vallerotonda, Leonardi, Miranda, Madonna e in ultimo il
Porcello capitano. Inoltre deve anche tenere a freno un Gonzalo che
segna a ripetizione in allenamento e chiede spazio in campo. Già
negli allenamenti settimanali cerca di tenere alta la concentrazione
della squadra, ricordando l’importanza del match, catechizzando il
Capitano per aver saltato l’allenamento del martedì per futili
motivi e chiedendo al resto della squadra di chiamare i compagni
assenti dicendo loro di venirsi ad allenare nonostante abbia una
presenza media di 23 giocatori, roba che neanche le squadre di Prima
categoria ce l’hanno. La partita, ha pienamente ragione lui, è
difficile nonostante il divario di punti in classifica e quindi
predica attenzione e mette in guardia i giocatori sulla pericolosità
inei campionati del mondo intero dei testacoda. Sceglie un undici
iniziale ben assortito e ha il pregio di attirare su di se tutte le
antipatie della squadra avversaria e azzeccando inoltre il timing
della sostituzione a fino primo tempo del fidato d’Inverno
prevenendone una probabilissima espulsione. Perde un po’ la bussola
delle sostituzioni tanto che non si accorge di averle esaurite,
costringendo un esausto Gagliostro a giocare tutta la partita. In
ogni caso porta gli ennesimi 3 punti a casa, gongolando per la
vittoria e godendo come un riccio per la perdita di terreno da parte
dei geometri a casa della BNL, che lo portano solo soletto a +5 in
vetta alla classifica, e lo avvicinano all’obiettivo stagionale.
ARRAPATO!
LEONARDI:
VOTO 10. Non gioca neppure un
minuto, non tocca neppure un pallone, eppure è lui a fare la cosa
più bella della giornata e a lui va il voto più alto della squadra.
Bellissimo il gesto infatti nei confronti del compagno di squadra al
momento dell’ultima sostituzione utile, quando cede il proprio
posto a favore di Paolo Rossi, dandogli la possibilità di essere
salutato dalla sua stessa tifoseria e compagni, che lo insultano e lo
prendono in giro per tutto l’arco della partita proprio come piace
a lui. Il gesto è un gesto profondo, che dimostra l’amore verso un
compagno di squadra, che cede il passo con grande altruismo, proprio
come l’amato antepone il bene dell’amata al proprio. GENTLEMAN!
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